Frequento spesso la Turchia per lavoro... è facile innamorarsi dei colori di Istanbul, dei suoni, dei profumi, del caos.
Persone ospitali e cucina mediterranea ti fanno sentire subito a casa.
Eppure mi sembra evidente la trasformazione della società negli ultimi anni: sempre più chiusa, diffidente, vagamente anti-occidentale...
Erdogan negli anni ha dato nuovo vigore ai sentimenti nazionalistici.
Il popolo turco oggi si sente forte, sente di poter controllare il futuro e di avere una nuova dignità, vede realizzarsi il sogno di una grande Turchia.
Sicuramente questo grazie all'opera di Erdogan ed alla nuova dimensione internazionale che Erdogan ha saputo dare alla Turchia.
Ma dove la sta portando Erdogan? Quali saranno le conseguenze di questo Referendum?
Il problema non è tanto se la forma di governo della repubblica presidenziale sia più o meno antidemocratica, o se trasformi la Turchia in una dittatura.
Del resto anche una repubblica parlamentare può esistere un parlamento fantoccio, che di fatto svuota la democrazia.
Non possiamo applicare al popolo turco i concetti di democrazia occidentali.
Un popolo che ha vissuto 5 colpi di stato in 60 anni (1960-1971-1980-1997-2016) necessariamente ha una visione della realtà, del potere e degli equilibri tra le forze diversa dalla sensibilità occidentale.
Anzi paradossalmente penso che sia già una conquista democratica il fatto che Erdogan abbia proposto un referendum (seppur non trasparente, sembra) e non abbia imposto con la forza la modifica alla costituzione.
Il nodo è vedere dove vuole arrivare Erdogan.
Sultano o riformatore? Promotore dello sviluppo del Paese o del proprio potere?
Veramente difficile dare una risposta univoca.
Per quello che possiamo vedere fino ad oggi, e per le trasformazioni non positive che la Turchia ha avuto negli ultimi anni, come dice Marta Ottaviani, per ora "Le sponde del mediterraneo si allontanano".
Nel frattempo, continuo a sorseggiare dell'ottimo the turco.