Ho visitato per la prima volta Karachi nel luglio 2017.
Non ero mai stato in Pakistan, e confesso che ero piuttosto preoccupato di cosa avrei trovato.
Penso che il Pakistan sia uno di quei territori "misteriosi", dei quali noi occidentali conosciamo molto poco e ne siamo di conseguenza spaventati.
L'impatto
Il Pakistan ti colpisce come un pugno allo stomaco: violento, schockante.
Arrivo da Dubai, dove tutto è scintillante, moderno, lussuoso, ovattato e mi trovo catapultato in una realtà molto arretrata e caotica.
Forse proprio il contrasto tra Dubai e Karachi ha anche accentuato il divario.
Comunque mi lascio il sole ed i grattacieli di Dubai alle spalle, e mi ritrovo immerso in un cielo color piombo, caldo appiccicoso, folla ovunque, donne soltanto con burqa nero...
Una persona viene a cercarmi con un cartello con il mio nome al mio arrivo all'aeroporto, prima ancora del controllo passaporti, mi dice che "è stato incaricato di aver cura di me" (!).
Passo il controllo passaporti, ritiro la valigia (curioso: un manipolo di militari controlla la coincidenza tra la targhetta del bagaglio e la tag di imbarco...) ed esco dall'aeroporto.
Una scritta indica "Welcome to Karachi, porta dell'oriente", e vengo accompagnato ad un taxi.
Il taxi si tuffa nel traffico e dopo pochi minuti...
La prima cosa che colpisce di Karachi è il CAOS
Qui vige la regola del più forte e del più grosso.
Caos è un concetto riduttivo, nel senso che si cerca di ridurre ad una parola un concetto, una sensazione di disordine totale, quindi già tradurre in parole queste sensazioni significa "organizzarle".
Il traffico di Karachi è mostruoso, e apparentemente senza regole... Napoli al cubo.
Per noi europei già si parte ad handicap, dato che in Pakistan si guida sul lato sinistro, come in UK.
Questa regola è però ininfluente, dato che in Pakistan si guida dappertutto ed in ogni senso di marcia.
Motorini ovunque, carretti con asinelli, automobili contromano, clacson che suonano a manetta.
Vige la legge del più forte e del più grosso.
Le strade sono spesso non asfaltate, con grandi pozzanghere d'acqua soprattutto nella stagione delle piogge, come durante il mio viaggio.
Greggi di capre pascolano ai bordi della strada, e spesso qualche animale sconfina sulla carreggiata.
Orde di motorini e motorette sfrecciano da ogni lato, sgusciando tra le automobili e rischiando continuamente la vita.
Spessissimo sulle moto viaggiano 3 o più persone! Sono riuscito a vedere una moto che portava 6 persone: due bambini tra il manubrio ed il papà che guidava, un altro bimbo dietro al papà, per chiudere con la mamma (seduta di traverso, dato che indossava il burka nero) con un altro bimbo in braccio... terrificante!
Ho chiesto al mio agente: "Cosa succede se cade un bambino dalla moto? Il traffico non è veloce, quindi forse non si farebbe niente, ma verrebbe travolto dagli altri veicoli..."
Risposta: "Cosa succede? Muore! Sai quanti bambini muoiono ogni giorno in strada a Karachi? Siamo 25 milioni, è normale!"
Inizio a capire perché il mio agente guida una Toyota Land Cruiser enorme con bull bar.
E poi la sporcizia...
Difficile per un europeo restare indifferenti ai cumuli di sporcizia ai lati della strada, che spesso ingombrano anche la carreggiata.
Animali di grande taglia (mucche, cavalli, asini) con i loro escrementi...
La sporcizia unita alle strade non asfaltate danno una generale sensazione di insicurezza e arretratezza.
Ma una volta abituati al caos, si può iniziare ad apprezzare la dinamicità delle persone, i colori ed i suoni di questa metropoli.
Ed infatti, dietro il caos, il traffico, la sporcizia, si nasconde una città vibrante, una società indaffarata, che guarda al futuro con ottimismo, che cresce.
Colori, suoni, profumi... vita
Autobus stracarichi di persone, anche sul tetto, persone che si danno da fare commerciando, trasportando merci, venditori ambulanti per strada.
La frutta viene venduta sui banchetti a bordo della strada, tra l'altro frutta fantastica (il mango è strepitoso!).
Autobus variopinti colorati in modi fantasiosi, insegne con colori brillanti, motivi orientali e indiani, sembra quasi di essere a Bollywood!
Il cibo è tipicamente orientale, simile a quello indiano: molto profumato, speziato e piuttosto piccante. Buonissimo il pane insaporito all'aglio.
Personalmente ho preferito mangiare quando possibile pesce grigliato, per evitare le salse piccanti che condiscono tutti i cibi, decisamente marcate.
Futuro
Il Pakistan è una nazione in grande crescita, di 200 milioni di abitanti e con una età media di circa 35 anni, molto più bassa delle nazioni occidentali.
Le aziende che ho visitato mi sono sembrate tutte organizzate, pulite, con belle attrezzature ed impianti moderni, desiderose di crescere con uno sguardo al futuro.
Trattandosi di una ex-colonia britannica, moltissimi parlano Inglese correttamente, al contrario dell'Italia, e ogni anno il Pakistan sforna decine di migliaia di laureati, anche in settori tecnologici ed all'avanguardia.
Guardando al di là dell'immagine caotica e apparentemente povera del Paese, penso che il Pakistan sia una nazione con un potenziale fantastico, desiderosa di crescere ed ottimista.
Dove:
Karachi
Pakistan
(C) 2017 testi, foto e video by Massimo Caliari