“La decisione di votare No non è una vendetta, ma la logica conseguenza di due fatti: il governo ha voluto riscrivere l’antropologia della famiglia italiana con due voti
di fiducia, impedendo il dibattito parlamentare e senza ascoltare le voci del popolo;
la lettura del testo della riforma mostra che il filo rosso che la attraversa è l’accentramento dei poteri nelle mani dell’esecutivo.
Un esecutivo che ha già mostrato la sua vocazione autoritaria nell'approvazione della legge sulle unioni civili e che preannuncia di voler approvare le adozioni per tutti, la regolarizzazione della maternità surrogata (utero in affitto), l’educazione gender nelle scuole, la legalizzazione della cannabis, il suicidio assistito, eccetera, va contrastato e non assecondato.
La riforma darebbe al premier più poteri per fare tutto questo”.
Massimo Gandolfini,
presidente del "Comitato Famiglie per il NO"
Intervento a Verona, 26/11/2016