“La linea retta è la linea degli uomini, quella curva la linea di Dio.”
Antoni Gaudí i Cornet
Dopo alcuni giorni a Barcellona, è inevitabile essere abbagliati negli occhi e nell'anima dalle opere di Gaudí.
L'incontro con l'architettura di Gaudí è stato per me folgorante.
Le forme sinuose di Casa Milà, della Sagrada Familia, del Parco Guell non possono non colpire l'occhio dell'osservatore attento.
L'opera di Gaudí è unica nel suo genere e trasmette una sensazione di fluidità e di armonia tale che non può lasciare indifferenti.
Sono rimasto molto incuriosito dalla sua visione dello spazio e mi sono chiesto quali esperienze possano aver formato una mente così geniale.
Gli elementi architettonici di Gaudí
Le linee sinuose di Gaudí, avvolgenti e dinamiche, sono un estremo tentativo di imitare la natura, anzi di esserne parte...
Per Gaudí la natura è l'espressione più alta della bellezza, perché proviene dal Creatore, pertanto il compito dell'architettura è riflettere nelle opere umane le linee e l'armonia della natura.
Nelle sue opere si è quindi evoluto uno stile "organico", cioè ispirato alla natura, che non è mai statica ma dinamica.
“Volete sapere dove ho trovato la mia ispirazione? In un albero; l'albero sostiene i grossi rami, questi i rami più piccoli e i rametti sostengono le foglie. E ogni singola parte cresce armoniosa, magnifica.”
Antoni Gaudí
Alcuni esempi:
- La facciata di Casa Milà, detta "La Pedrera" (la cava di pietra), dove la struttura è rivestita da una controfacciata che richiama le dune della sabbia (ecco il link al post dedicato a La Pederera).
- Il piano attico di Casa Milà, con gli archi parabolici di mattoni che sono ordinati come le costole di un serpente.
- La Sagrada Familia, con le sue torri che ricordano le strutture delle spugne di mare (ecco il link al post dedicato alla Sagrada Familia).
E la foresta di colonne al suo interno, che sostiene le volte e le torri, che ricorda l'intreccio dei rami di alberi altissimi.
- La bellissima facciata della Casa Battló, negazione della linea retta.
Realizzò inoltre mobili ed altri accessori che "calzano" perfettamente sull'impronta del corpo umano, in modo più che anatomico.
Ad esempio le maniglie in ottone per le porte, realizzate da Gaudí, corrispondono all'impronta della sabbia bagnata stretta in un pugno... stringerle è una sensazione assolutamente naturale.
L'arco parabolico o catenaria
Come ho detto sopra, secondo Gaudí la natura è la massima espressione della bellezza e della funzionalità: tutto in natura ha un senso, tutto è al suo posto.
Quindi nell'architettura la bellezza deriva dalla funzionalità, non si tratta di una bellezza fine a se stessa, che diventa quindi esercizio di stile.
Un elemento stilistico ricorrente è l'arco parabolico (in realtà si tratta di un arco catenario), che ricorre in numerose opere.
All'arco parabolico dedicherò un post specifico, perché il suo approfondimento mi ha suscitato grande curiosità e mi ha portato a scoperte molto interessanti.
La scelta dell'arco catenario permette di distribuire uniformemente il peso su tutti i punti dell'arco, ottenendo strutture molto verticali e slanciate.
Da grande osservatore della natura, Gaudí riprodusse empiricamente l'arco catenario osservando le catene e specchiandole, in modo da rifletterne l'immagine verso l'alto, intuendo in questo modo il potenziale estetico e le grandi caratteristiche fisiche e strutturali.
Gaudí, l'architetto di Dio
L'ultimo giorno del nostro viaggio a Barcellona abbiamo avuto la fortuna di visitare la casa dove visse Gaudí per molti anni, situata all'interno del Parco Güell, sul fianco della collina che sovrasta Barcellona.
Visitando la sua casa sono potuto entrare più in profondità nell' "uomo-Gaudí", lasciando fuori la "archistar" che tutti inevitabilmente richiamiamo.
Antoni Gaudí visse in questa casa dal 1906 al 1925, con il padre anziano e la nipote.
Gaudí venne ad abitare qui per poter essere vicino al cantiere della sua opera summa, la Sagrada Familia, che dista 4 km.
Mi ha colpito moltissimo lo stile elegante e sobrio della palazzina liberty, costruita sul fianco della collina che sovrasta Barcellona.
Le vetrate della casa raccolgono la luce affacciandosi sul parco Güell.
Visitando la camera da letto di Gaudí mi ha colpito l'inginocchiatoio e l'altare per le preghiere, e ho scoperto che Gaudí aveva una profondissima vita spirituale.
La sua devozione era totalizzante, ed aveva dedicato la sua vita alla preghiera ed alla ricerca di Dio.
Questa sua ricerca interiore si rifletteva in uno stile di vita apparentemente dimesso, trasandato, ma in realtà viveva una austerissima vita di preghiera e di privazioni, nonostante avesse tutto quanto potesse desiderare: denaro, successo, fama.
Ma la sua tensione era verso l'alto, alla ricerca delle impronte lasciate da Dio nella natura, espressione del Creatore, Colui che ha creato ogni cosa, e che quindi è la Bellezza.
Nella sua arte ha quindi sempre cercato di riprodurre la bellezza del Creato e del Creatore, ispirandosi alla semplicità ed alla funzionalità della natura.
“L'originalità consiste nel tornare alle origini.”
Antoni Gaudí
Considerò i beni terreni come inutili di fronte ai beni divini ed alla ricerca di Dio.
Inoltre, desiderava vivere tra i poveri, e desiderava morire tra i poveri.
Così avvenne: la sera del 7 giugno 1926, mentre usciva dal cantiere della Sagrada Familia al termine della giornata lavorativa, diretto verso la chiesa di San Filippo Neri per pregare, venne travolto da un tram.
Ferito e rimasto esanime a terra, venne soccorso con grave ritardo perché scambiato per un povero o un senzatetto, alcuni tassisti addirittura rifiutarono di trasportarlo.
Venne quindi portato all'ospedale di Santa Creu e ricoverato nel reparto dei poveri, dove venne riconosciuto solo successivamente.
Qui morì, povero tra i poveri, dopo tre giorni di agonia il 10 giugno 1926.
Grande fu la commozione della popolazione, che partecipò in massa al suo funerale.
Si dice che parteciparono 700.000 persone.
La tomba
Gaudí venne sepolto nella cripta della Sagrada Familia, la sua opera magna e la sua eredità.
La diocesi di Barcellona ha da tempo promosso una causa di beatificazione, riconoscendo in lui le virtù cristiane e l'amore profondo verso Dio e la sua creazione.
Non si può pensare di conoscere Antoni Gaudí i Cornet se non si conosce l'uomo e soprattutto ciò che lo ha animato e che lui ha tentato di raggiungere con la sua opera.
Fermarsi alla bellezza estetica delle sue costruzioni è limitante: come con l'arco catenario, l'altezza delle opere di Gaudí è solo lo specchio della profondità della sua anima.
Dove:
Casa-Museu Gaudí
Park Güell
Ctra. del Carmel, 23A,
08013 Barcelona, Spagna
(C) 2019 - Foto e testi di Massimo Caliari