"Abbiamo dato la laurea ad un pazzo, o a un genio. Ai posteri l'ardua sentenza".
Così affermava Elies Rogent, architetto storicista e direttore della Scuola di Architettura di Barellona, dopo aver conferito nel 1875 la laurea ad Antoni Gaudí.
Casa Vicens fu il primo esempio concreto di questa pazzia, o di questa genialità.
Gaudí ricevette a soli 26 l'anni l'incarico di ristrutturare la casa di villeggiatura dell'industriale Manuel Vicens a Gràcia, un sobborgo appena fuori Barcellona, che era diventato la destinazione preferita delle famiglie borghesi, per la sua tranquillità e vicinanza alla città.
In Casa Vicens, la semplicità della struttura viene completata e stravolta da Gaudí dall'elemento centrale: la decorazione.
La facciata
La facciata ricorda elementi austeri gotici (come le torrette agli angoli), arricchiti in un modo esasperato di decorazioni con azulejos e finiture arabeggianti, che richiamano prevalentemente motivi vegetali stilizzati (ad esempio la foglia di palma nana della cancellata).
Si riconoscono anche molti elementi orientali, come gli scuri delle finestre e le gelosie dei balconi, che hanno evidenti richiami all'arte giapponese.
La facciata è ricca di elementi decorativi in legno di stile giapponese, e rivestimenti di ceramica "azulejos" che rappresentano la "rosa d'India"
Le decorazioni
Non c'è angolo di questa casa che non sia decorato con ceramiche policrome, stucchi, affreschi.
Le decorazioni richiamano gli elementi del giardino della natura: l'edera di stucco domina gli soggiorno, la passiflora è l'elemento principale di alcune camere, le colombe ravvivano il soffitto di una camera, affrescata come se fosse una cupola.
Il salotto, con l'affresco delle colombe sul soffitto
Dettaglio dell'affresco con la passiflora
La sala dei fumatori: la sua volta tabicada è coperta da un controsoffitto di muqarnas di stile islamico a forma di stalattite realizzato in gesso policromato decorato di blu ed oro.
La veranda ed i balconi
La veranda è molto bella, con la fontana di pietra sovrastata da una ragnatela in ferro battuto, dalla quale cola l'acqua creando un delicato gorgoglio.
La veranda, con la fontana e la ragnatela in ferro battuto
Ecco un bell'esempio di balconcino, protetto da gelosie richiudibili che permettono una piacevole ombra e frescura
Il tetto
La casa si sviluppa su tre piani, collegati da una bella scala lignea a spirale e che porta al tetto: si intravede l'uso di questo spazio, ma con elementi ancora lontani dai comignoli viventi della Pedrera e di casa Battlò.
Il tetto diventa uno spazio da vivere: si intravedono gli elementi
Patrimonio dell'umanità dal 2005
Dal 2005 Casa Vicens è diventata patrimonio dell'umanità UNESCO per "l'eccezionale contributo delle creazioni di Gaudí all'evoluzione dell'architettura e delle tecniche di costruzione alla fine del XIX e all'inizio del XX secolo".
Casa Vicens mi è piaciuta molto per il continuo richiamo alla natura in tutti gli elementi decorativi. In questa fase giovanile di Gaudí non sono ancora presenti gli elementi stilistici che lo contraddistinguono (ad esempio non c'è traccia dell'arco catenario), si limita a "rivestire" una struttura classica, gli elementi naturali sono plastici, congelati nelle ceramiche o negli stucchi, non hanno ancora la dinamicità dell'architettura organica, ma la strada è già imboccata.
Per questo, si può definire Casa Vicens come il "manifesto" di Gaudí.
La facciata, con il fastigio che ricorda i merli di un castello.
Casa Vicens
Carrer de les Carolines, 20-26, Gràcia,
08012 Barcelona, Spagna
(C) 2024 testo e foto by Massimo Caliari
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