Albuquerque, sonnolenta cittadina western
In questi giorni, durante una trasferta di lavoro negli USA, ho avuto l'occasione di visitare un cliente ad Albuquerque, in New Mexico, ed ho potuto trascorrere qualche ora a zonzo per la città.
Albuquerque è una piccola città del sud degli Stati Uniti (relativamente piccola, secondo gli standard americani, circa 550.000 abitanti), nello stato del New Mexico.
Ha un piccolissimo centro storico in stile coloniale messicano, che risale ai primi decenni del 1700, alla fondazione spagnola avvenuta nel 1706.
La "Old Town" è un piccolo gioiello western: casette basse, di mattoni e terra cruda intonacata, stile adobe vecchio west, porticati di legno...
Sulla piazza centrale si affaccia la chiesa di San Felipe Neri, fondata da missionari spagnoli, nel 1706, edificio austero e semplice, in stile coloniale.
Nelle vie adiacenti si affacciano costruzioni tipicamente western, con porticati di legno, balaustre in ferro battuto, negozi di arte Indiana Navajo, ciuffi di peperoncini e souvenir del "Dia de lo muertos".
Tutto molto caratteristico, ma forse non sufficiente per attrattarre turismo e quindi denaro.
E poi arriva "Breaking Bad"
Per fortuna Hollywood è venuta in soccorso di questa città sonnolenta, dove è stata ambientata negli scorsi anni una serie TV di grande successo, "Breaking Bad", girata qui tra il 2008 e il 2013.
L'innato spirito affaristico "Made In USA" ha colto al balzo la possibilità di trasformare i luoghi dove è stata girata la nota serie in una fonte di reddito.
Ed ecco quindi il "Breaking Bad Tour", dove un camper "RV" identico al laboratorio mobile di Mr. White scarrozza i turisti nei vari angoli di Albuquerque immortalati nella fiction.
Ho fatto qualche foto divertente, scoprendo che il ristorante "Los Pollos Hermanos", dove Mr. White cucina il suo cristallo blu, in realtà non esiste, o meglio esiste ma ha un altro nome: il ristorante originale fa parte della catena di fast food messicano "Twister", ma è tale il richiamo dei turisti che all'interno si trova un murales con il logo dei due pollastri circondato da persone per la foto o il selfie di rito.
Posso assicurarvi che nella mezz'ora che ho passato al Twister, non meno di un centinaio di turisti sono transitati per le foto di rito nel loro "Breaking Bad Tour".
Il potere dei media: non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che è famoso
Mi ha colpito il potere evocativo della fiction, capace di trasformare posti normali (se non insignificanti) in luoghi "cult", dove tutti noi possiamo immedesimarci nella follia fuorilegge di Mr White, sfiorare il mondo trasgressivo e violento dei narcotrafficanti, immaginare il fruscio del denaro contante.
Luoghi infinitamente più belli ed interessanti, magari accanto a casa nostra, sono assolutamente dimenticati, mentre posti anonimi e anche un po' volgari diventano luoghi di culto, meta di viaggi intercontinentali un po' "ignoranti".
Una riflessione in merito si impone, soprattutto agli amministratori del nostro patrimonio artistico e culturale.
Come risvegliare l'interesse sulle meraviglie dell' Italia? Meraviglie vere, non fiction.
(C) 2017 testi, foto e video by Massimo Caliari